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SdS CQ (College Quarterly) Quarto Trimestre 2018 – 09

Lezione 9

24-30 novembre

La prova più convincente

«Ora egli non disse questo di suo; ma siccome era sommo sacerdote in quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione, e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire in uno i figli di Dio dispersi»

(Giovanni 11:51-52)

Sabato

INTRODUZIONE

Con un medesimo pensare

di Sruti Lam, San Diego, California

Atti 15

«2000 anni fa, Gesù Cristo ha messo fine al dibattito su quali vite abbiano importanza: è morto per tutti». Questo meme continua a spuntare in tutti i miei social media, ripetutamente. Anche nella morte, Cristo incarna l’unità.

Come grande amante della natura, trovai il seguente brano in un libro, «Un vitello di gnu appena nato aveva difficoltà ad alzarsi in piedi. Avvertendo l’opportunità favorevole, una iena si avvicinò. Immediatamente diversi adulti formarono un’ampia barriera, proteggendo il vitello che si dimenava in terra. Gli gnu fianco a fianco presentavano una formidabile linea di corna affilate e la iena si allontanò furtivamente. Quasi immediatamente dopo una leonessa cercò di avvicinarsi al neonato. Normalmente la comparsa del grande felino avrebbe provocato la fuga della mandria al galoppo. Invece serrarono i ranghi, formando ancora una volta un’unità minacciosa. Questa temerarietà coraggiosa colpì la leonessa, che non attaccò la prima linea ma se la svignò verso un terreno più sicuro. A quel punto il vitello si era alzato in piedi e poteva correre con la mandria».[1]

Immagina questo scenario nella nostra chiesa. Un nuovo convertito, un membro travagliato, qualcuno che lotta con una dipendenza. Come può la chiesa restare salda e aiutare insieme questo individuo contro le iene e i leoni di questo mondo?

Nel libro degli Atti, Luca descrive in modo chiarissimo la discordia e l’unità vissuti nella prima chiesa, uno dei miei capitoli preferiti è Atti 15. Questo capitolo affronta il conflitto della circoncisione e della predicazione del vangelo ai Gentili. Qui ci sono alcune cose che mi saltano agli occhi.

  1. Si riunirono per considerare la questione. La discussione è il primo passo nel risolvere i conflitti, potrebbero esserci dei litigi, rabbia e dolore, ciononostante, alla fine, viene una soluzione.
  2. Superarono il dibattito sotto la guida dello Spirito Santo. Mi piacciono le affermazioni di Pietro in Atti 15:7–11 quando annuncia che Dio ha dato una scelta sia agli Ebrei sia ai Gentili, e non esprime differenza del conferire lo Spirito Santo su loro, un’accettazione umile di dovere e responsabilità.
  3. Annunciarono i segni, le meraviglie e i miracoli di Dio nel passato. Rivisitarono le Scritture e le promesse che sfociarono nella diffusione del vangelo in lungo e in largo con forza rinnovata. Più e più volte, è stato dimostrato che le Scritture ci rafforzano sempre, a prescindere dalle circostanze. La forza dell’unità è stata manifestata fin dalla creazione, fino alla morte di Cristo sul Calvario, attraverso la perseveranza dei discepoli e la diffusione del vangelo. Nella lezione di questa settimana, esploreremo come la chiesa oggi è nella posizione di un testimone visibile dell’opera salvifica e della potenza di Cristo. Riflettiamo su come essere concordi e con un medesimo pensare mentre continuiamo con il nostro studio.

[1] Seff, Phil e Nancy, Petrified Lightning

Domenica

LOGOS

La chiamata di Dio all’unità

di Sarah Hansen, Springdale, Arkansas, USA

Luca 22:24; Giovanni 17:20–23; Atti 2:46; Romani 14:1–6; Filippesi 2:1–3; Efesini 1:7–10; 2 Corinzi 5:17–21

Unità nell’esempio di Dio (Giovanni 17:2023)

Sapevi che Gesù ha pregato per la nostra chiesa? La sua preghiera più appassionata per noi era che potessimo raggiungere l’unità, «affinché siano uno, come noi siamo uno; io in loro e tu in me, affinché siano perfetti nell’unità…» (Giovanni 17:22–23)

Dio il Padre, Dio il Figlio e Dio lo Spirito Santo sono in perfetta armonia, anche se sono molto diversi nel loro ruolo e nella loro personalità. I cristiani sono chiamati a riflettere il carattere di Dio al mondo, e questo significa seguire il suo esempio di unità. Noi siamo, in un certo senso, uno specchio che riflette la luce di Dio su un mondo buio.

Come la Deità trina ha completa unità e rispetto per l’unicità di ogni Persona, così dobbiamo trovare armonia e rispetto gli uni con gli altri.

Unità nel sacrificio di Gesù (Atti 2:46; Efesini 1:7–10; 2 Corinzi 5:17–21)

Il motivo per cui Gesù doveva morire era di riconciliarci con Dio. Come peccatori, eravamo separati e tagliati fuori dalla perfetta comunione con nostro Padre. La morte di Gesù serviva a riportarci nella missione di salvataggio di Dio per il mondo.

Come Gesù aveva la missione di riportarci a Dio, la nostra missione è la stessa: di portare gli altri nella stessa relazione. La chiesa del Nuovo Testamento nel libro degli Atti continuò insieme, «concordi» (Atti 2:46) con la missione del vangelo. La chiamata è la stessa per la nostra chiesa oggi.

Essenzialmente, Dio vuole «raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le cose: tanto quelle che sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra» (Efesini 1:7–10). Come Dio si è riconciliato con noi, e noi ci riconciliamo con Dio, dobbiamo anche riconciliarci gli uni con gli altri nell’amore.

Unità nella diversità (Romani 14:1–6; Filippesi 2:1–3)

Unità non significa che dobbiamo essere d’accordo su tutto. Certo, falsità dottrinali spudorate devono essere affrontate con amore, ma non dovremmo neanche essere polemici su questioni di scarsa importanza. In altre parole, non dovremmo ingigantire le cose oltremisura. La Bibbia ci dice, «Accogliete colui che è debole nella fede, ma non per sentenziare sui suoi scrupoli» (Romani 14:1)

Prima di correggere qualcuno, esamina i tuoi motivi e il peso della questione. Stai intraprendendo un dibattito per esaltare te stesso, o per avere ragione a spese di un fratello o una sorella? Lo scambio rafforzerà o indebolirà la loro relazione con Dio?

Dobbiamo esaminare le nostre motivazioni prima di affrontare discussioni, perché c’è sempre un costo. A volte ne vale la pena, come quando aiutiamo a sollevare con amore un fratello o una sorella che hanno problemi con il peccato. Altre volte, serve solo a portare discordia senza risultato positivo.

Paolo disse, «rendete perfetta la mia gioia, avendo un medesimo pensare, un medesimo amore, essendo di un animo solo e di un unico sentimento. Non fate nulla per spirito di parte o per vanagloria, ma ciascuno, con umiltà, stimi gli altri superiori a se stesso» (Filippesi 2:1–3). Questo non significa che pensiamo allo stesso modo, ma che abbiamo lo stesso amore e lo stesso scopo: esaltare Gesù e portare gli altri in unità con lui.

L’unità è la nostra testimonianza (Luca 22:24; Giovanni 17:20-23)

Quando Gesù pregò per i credenti futuri e desiderò la loro unità, aveva anche in mente il grande mandato. Se guardi nel mondo oggi, si vedono solo lotte e relazioni spezzate. Satana sta facendo tutto il possibile per provocare dissenso. Il tasso di divorzio è alto ed esistono conflitti tra figli e genitori, l’unità familiare è spezzata. Su scala più ampia, abbondano guerre e rumori di guerre, avanzando il suo obiettivo di divisione completa.

Purtroppo, questo si sta anche introducendo nella chiesa, dove congregazioni si sgretolano per lotte interne. Successe anche tra i discepoli di Gesù quando litigarono su chi fosse il più grande (Luca 22:24). Se Satana può tenerci a litigare tra di noi, perdiamo la nostra attenzione su ciò che Dio vuole per il mondo. Dopo tutto, come possiamo portare nuovi credenti in una chiesa in guerra tra sé?

Gesù pregò, «Io ho dato loro la gloria che tu hai data a me, affinché siano uno, come noi siamo uno; io in loro e tu in me, affinché siano perfetti nell’unità e affinché il mondo conosca che tu mi hai mandato, e che li hai amati come hai amato me» (Giovanni 17:22, 23).

Perche credi che Gesù abbia pregato per la nostra unità? Forse sapeva che questa sarebbe stata la nostra sfida più grande. Solo dipendendo da Gesù, attraverso la nostra comprensione della vera umiltà e sostituendo il sé per il Salvatore possiamo raggiungere questa chiamata. Quando lo facciamo, il mondo si accorgerà della nostra testimonianza, e saprà che Gesù è l’unica via per l’amore di Dio.

Cari credenti, se vogliamo raggiungere tutti con il vangelo di Gesù Cristo, dobbiamo imparare ad amarci gli uni gli altri in completa unità, con lo stesso scopo di portare gli altri nella famiglia di Dio.

Rispondi

  1. Quali sono alcune delle questioni che provocano divisione tra i credenti oggi? Quando sorge un conflitto, come possiamo mantenere lo spirito di Cristo nelle nostre interazioni?
  2. Se Gesù era disposto a morire per portare unità tra Dio e l’uomo, non dovremmo considerarla la priorità maggiore nella chiesa? Lo stiamo facendo?
  3. Come possiamo camminare in migliore unità gli uni con gli altri per portare il vangelo di Cristo a un mondo perduto?

Lunedì

TESTIMONIANZA

Forza nell’unità

di Terri-Ann Graham, Quebec, Canada

Atti 4:32

Si dice che una catena sia forte quanto il suo anello più debole, e a quanto pare Satana lo sa fin troppo bene. «Satana si adopera per rendere inefficace la preghiera di Cristo. Si impegna continuamente a creare amarezza e discordia; perché sa che dove c’è unità, c’è forza, un’unità che tutte le potenze del male non possono spezzare».[1]

«Il Signore ci ha chiamato all’unità nei legami della comunione fraterna e dell’amore cristiano. Cristo ha detto, “Io vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri. Come io vi ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri. Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri”. “Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, così sarete miei discepoli. Come il Padre mi ha amato, così anch’io ho amato voi; dimorate nel mio amore. Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore. Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia completa. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi. Nessuno ha amore più grande di quello di dare la sua vita per i suoi amici”».[2]

«Il Signore desidera che i suoi operai si consiglino tra loro, che non si muovano indipendentemente. Quelli che sono posti come ministri e guide per il popolo dovrebbero pregare intensamente quando si riuniscono. Questo darà meraviglioso aiuto e coraggio, legando cuore a cuore e animo ad animo, portando ogni uomo all’unità, pace e forza nelle sue opere».[3]

«Mentre è vero che il Signore guida gli individui, è anche vero che egli sta conducendo un popolo, non pochi individui separati qua e là, con uno che crede questo, un altro quello».[4] Uniti siamo forti, divisi siamo deboli.

Rispondi

  1. Quali sono alcune delle questioni su cui la chiesa è divisa? Come possiamo migliorare o creare un senso di unità nella chiesa?

2. In 1 Corinzi 12 il corpo di Cristo è paragonato al corpo umano, in che modo quest’immagine esemplifica come la chiesa dovrebbe agire in unità?

[1] Ellen G. White, The Review and Herald, 27 aprile 1897, par. 2

[2] Ibid., par. 12

[3] Ellen G. White, Testimonies to the Church Regarding Individual Responsibility and Christian Unity, 15.1

[4] Ibid., 18.2

Martedì

EVIDENZA

I topi nella cantina

di Amanda Ernst, Hickory, North Carolina, USA

Colossesi 3:1-17

La chiesa dovrebbe essere unita nell’adorazione, ministero e scopo, ma l’unità inizia con gli individui. Dobbiamo prima essere resi vivi in Cristo (Colossesi 3:1–4). Più che cercare semplicemente di vivere come «buoni cristiani», il nostro cuore deve essere cambiato. C.S. Lewis condivide quest’immagine, «Quando mi accingo alle preghiere serali e cerco di ricapitolare i peccati della giornata… sono stato scontroso, aspro, sarcastico, sprezzante, irascibile. E la scusa che subito mi affiora alla mente è che la provocazione è stata così improvvisa e inaspettata… [ma] ciò che uno fa quando è preso alla sprovvista non è la prova migliore di quale tipo di uomo egli sia?… Se ci sono topi in cantina, è più probabile che li vediamo entrando all’improvviso: ma questo atto repentino non crea i topi, impedisce soltanto che si nascondano… Dopo i primi passi nella vita cristiana, ci accorgiamo che tutto ciò che realmente va fatto nella nostra anima può essere fatto soltanto da Dio».[1] La resa quotidiana a Cristo è il prerequisito per un’unità di gruppo che esprime la salvezza di Dio al mondo. I topi nelle cantine del nostro animo devono sparire.

Il cambiamento esteriore segue il cambiamento interiore, quindi non c’è da stupirsi che Paolo abbia scritto, «la pace di Cristo… regni nei vostri cuori» (Colossesi 3:15). La comprensione ebraica del «cuore» era simile a ciò che noi consideriamo essere «la mente»: la parte di noi che controlla la nostra volontà e le nostre scelte. Quando Cristo cambia il nostro cuore, iniziamo ad allinearci di più con il carattere di Dio. Diventiamo il tipo di persona, e quindi il tipo di chiesa, descritto da Paolo: gentile, benevola, paziente e clemente. Paolo scrisse, «Cristo è tutto e in tutti» (Colossesi 3:11, 14). Di conseguenza, come corpo di chiesa, la nostra risposta è l’adorazione riconoscente. Nel versetto 15, parole spesso tradotte come «riconoscenti» vengono dal greco en chariti e «riflettono l’unica risposta della comunità alla grazia (charis) di Dio».[2] La grazia di Dio ci unisce. Allora, come uno, riflettiamo Cristo e mostriamo la sua potenza salvifica al mondo.

Rispondi

  1. In che modo i peccati specifici elencati in Colossesi 3:5–9 sono in contrapposizione con i princìpi delle relazioni cristiane nei versetti 12 e 13?
  2. È possibile avere l’unità di gruppo senza un cambiamento individuale? Eliminare i comportamenti non cristiani basta?
  3. Sapere che «il cuore» ha a che fare con la volontà della persona (e non solo con le emozioni), come cambia la tua comprensione del versetto 15?

[1] C.S. Lewis, Il cristianesimo così com’è, libro IV, cap. 7 «Facciamo finta che…»

[2] «The Community’s Conversion to Virtue». Colossians 3 Commentary – The Community’s Conversion to Virtue – BibleGateway.com, InterVarsity Press, www.biblegateway.com/resources/commentaries/IVP-NT/Col/Communitys-Conversion-Virtue.

Mercoledì

COME FARE

Comunità del vangelo

di Brittany Winkfield, Denver, Colorado, USA

Ebrei 10:24–25

Ebrei ci insegna cosa significa vivere in un’autentica comunità del vangelo e perché è importantissimo circondarci di persone che ci incoraggiano e che ci edificano. L’idea di unità e responsabilità è difficile da afferrare nella nostra società individualista. In generale, tendiamo a concentrarci più su noi stessi e sulla nostra storia personale, e per questo, ci lasciamo sfuggire la ricchezza delle relazioni profondamente radicate. La vita cristiana dovrebbe essere attiva e non passiva.

Il libro di Ecclesiaste dice, «guai a chi è solo e cade senza avere un altro che lo rialzi!». Gesù è il nostro esempio più grande di comunità del vangelo e vediamo questo nella sua relazione con gli apostoli. Gli uomini che camminavano tutti i giorni con Gesù, condividevano i pasti, pregavano insieme, celebravano insieme e si affidavano l’uno all’altro. Gesù sfidò i suoi fratelli a vivere secondo la verità di Dio.

Un’altra forte immagine di unità è la Trinità. Pensaci, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono individui, eppure sono pienamente UNO. Dio è in comunità con sé stesso. Non è straordinario?

In tutto il Nuovo Testamento vediamo il tema di amarci gli uni gli altri. Ed esprime anche un altro concetto forte, non dobbiamo cercare di vivere la vita cristiana da soli. Ci viene detto di riunirci regolarmente per pregare insieme, incoraggiarci a vicenda e vivere insieme. Non riunirsi diventa velocemente un’abitudine – una cattiva abitudine – e le abitudini sono difficili da cambiare. Dobbiamo evitare di andare avanti da soli e di pensare che non ci serve riunirci con altri cristiani.

Abbiamo bisogno dell’incoraggiamento di altri credenti se vogliamo continuare ad andare avanti ed evitare di essere portati fuori strada. Incoraggiarci a vicenda è collegato all’importanza di vivere in una comunità con altri credenti. Non possiamo incoraggiarci a vicenda se non siamo insieme regolarmente. Quando siamo coinvolti nel mutuo incoraggiamento e nel restare gli uni con gli altri, stiamo anche imparando ad agire bene come corpo di Cristo, qualunque cosa accada. Anche con «il Giorno» che si avvicina, il ritorno di Cristo.

Essere vulnerabili e trasparenti con gli altri credenti può essere caotico e spiacevole, ma che grande dono avere qualcuno che celebra quando celebri, e piange quando piangi. La comunità è la nostra cima di salvataggio, e non possiamo lasciarcela sfuggire per paura o disagio. Incoraggiamoci a vicenda verso l’amore di Cristo.

Rispondi

  1. Come è per noi vivere in una comunità come seguaci di Gesù?
  2. Quali passi puoi intraprendere oggi per iniziare a vivere in comunità con le persone che Dio ha messo nella tua vita?

Giovedì

OPINIONE

Lo stratagemma sociale per andare dall’essere insieme all’unità

di Kelechuku “KC” Anyalebechi, Mountain View, California, USA

Ebrei 10:19–25

Uzoma disse con un senso di disperazione, «Oh stomaco mio, sto morendo di fame! Non vedo l’ora di mangiare la cena del Ringraziamento. Signore aiutami! La Turkey Trout Race annuale è stata uno sballo, ma il cibo, la famiglia e amici saranno ancora meglio». Uzoma, come tanti giovani, è uno studente universitario che è andato a casa per le vacanze del Ringraziamento americano per passare le feste con gli amici e la famiglia.

Anche se tante persone si entusiasmano per il cibo delizioso che mangeranno e la loro lotta annuale contro la sovralimentazione stagionale, la maggior parte di esse nei sondaggi dice che l’attrazione principale delle feste è il senso di stare insieme che vivono. Anche se Uzoma aveva la scelta di usare FaceTime o Google Hangout con la sua famiglia e restare al college a preparare gli esami, scelse di tornare a casa per stare insieme.

Anche se la Bibbia è infarcita di lezioni sullo stare insieme e l’unità, è una lezione che molti cristiani sono lenti a imparare e veloci a dimenticare. La bellezza e la forza dell’unità e dello stare insieme è che è compiuta teologicamente dal vangelo, e praticamente permettendo che il vangelo ci faccia uscire dalla nostra zona di sicurezza.

Quindi il cristiano come vive lo stare insieme e l’unità in un mondo che sembra già connesso attraverso i social media?

Lo stare insieme spesso si vive nella chiesa, a scuola ed eventi in cui dobbiamo essere presenti. Anche se ci serve stare insieme per creare l’unità, l’unità non viene come risultato dello stare insieme. Per il cristiano che vuole essere parte del corpo di Cristo, e desidera unità tra i figli di Dio, ecco due suggerimenti:

Disagio a proprio agio – Se il vangelo è davvero per tutti, Dio si servirà di te per portare il mondo nella chiesa. Ma questo cosa significa? Anche se dobbiamo essere a disagio con le vie del mondo, si dovrebbe essere a proprio agio con le persone del mondo (cfr. 1 Giovanni 2:15–17).

Mix sociale – Dopo aver interagito con persone che non sembrano come te o non parlano come te, presenta loro i tuoi amici cristiani. La chiave dello stare insieme cristiano che porta all’unità è prima di ottenere fiducia essendo leali all’amicizia; poi secondo, intensificare lo stare insieme presentando loro i tuoi amici cristiani con interessi simili.

Con questi due metodi semplici, lo stratagemma dallo stare insieme all’unità cristiana diventa una realtà.

Rispondi

  1. Perché l’unità è così importante per Dio e necessaria per la salvezza dell’umanità?
  2. Quali sono alcuni modi in cui Dio ti ha portato vicino a qualcuno di completamente diverso da te, che ha dato luogo a una relazione stretta?

Venerdì

ESPLORAZIONE

L’amore ci unisce

di Debbie Battin Sasser, Friendswood, Texas, USA

Giovanni 13:34, 35

CONCLUSIONE

L’unità all’interno della chiesa cristiana dimostra la potenza di Dio. L’amore nutre e sostiene la crescita dell’unità cristiana. Gesù ricordò ai discepoli che le persone avrebbero saputo che erano suoi seguaci dal loro amore gli uni per gli altri (Giovanni 13:35). Lo Spirito Santo accende e sostiene l’amore che i cristiani devono avere per rivelare il dono di Cristo della salvezza e la speranza di vita eterna con lui. Altri si uniranno al nostro movimento, non perché amano le nostre dottrine, ma perché desiderano quella pace dolce, la speranza vivente e l’amore forte di Gesù che è manifestato attraverso la nostra unità.

PROVA A

    • Fare arte con materiali misti per illustrare i concetti di amore e unità e come funzionano insieme.
    • Scrivere una recita o un mimo che illustri l’importanza dell’unità nella chiesa.
    • Pregare per l’unità nella tua chiesa, farti piccolo e chiedere a Dio di aiutare il tuo atteggiamento e i tuoi contributi a essere stimoli di unità e non una pietra d’inciampo.
    • Osservare gli habitat naturali per comprendere l’unità trovata in ciò che Dio ha creato.
    • Discutere le cose che distruggono l’unità e come prevenire ognuna di esse.
    • Progettare attività che promuovono l’unità nella tua chiesa: studi biblici in piccoli gruppi nelle case, progetti solidali, incontri sociali, feste con cibo e giochi, escursioni di gruppo.

CONSULTA

1 Corinzi 1:10; Efesini 4:11-13; Colossesi 3:13, 14; Salmi 133:1;

Ellen G. White, Messaggi scelti vol. 3, p. 9; Evangelism, p. 99-102;

Carl P. Cosaert, Galatians: A Fiery Response to a Struggling Church, c.13;

Ganoune Diop, Adventist Review, «What Does God Say About Unity»,
http://www.adventistreview.org/church-news/story3332-what-does-god-say-about-unity.

LEZIONI PER GIOVANI (18-35 ANNI)

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LEZIONI E MANUALI PER ANIMATORI IN ALTRE LINGUE

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