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SdS CQ (College Quarterly) Primo Trimestre 2019 – 07

Lezione 7

9-15 febbraio 2019

Le sette trombe

«Ma nei giorni in cui si sarebbe udita la voce del settimo angelo, quando egli avrebbe suonato la tromba, si sarebbe compiuto il mistero di Dio, com’egli ha annunciato ai suoi servi, i profeti».

(Apocalisse 10:7)

Sabato

INTRODUZIONE

INTRODUZIONE

L’eco di una tromba

di Joneen Wilson, Colton, California, USA

Giosuè 6; Apocalisse 8–10

Gli abitanti di Gerico si affacciarono alle porte della città con timore. Da qualche giorno era iniziata questa strana processione. Uno squillo di tromba minaccioso, la terra tremava sotto le migliaia di piedi che marciavano sul terreno palestinese. Il suono delle trombe echeggiava sui fianchi delle montagne circostanti.

I figli d’Israele stavano ovviamente dando loro un qualche avvertimento, ma non riuscivano a capire cosa fosse. Stranamente, oggi era diverso; la strana processione non si fermò dopo un solo giro intorno alla città. Ce ne fu un secondo, un terzo, un quarto, un quinto, un sesto e un settimo. All’improvviso, le trombe squillarono potenti e migliaia di voci gridarono, tonanti.

In Apocalisse, Giovanni dipinge un quadro simile di trombe di avvertimento. Ripete quasi la storia di Gerico con gli squilli delle sette trombe. Mescolate agli squilli di tromba ci sono piaghe di grandine, sangue, tenebre e locuste. Questo brano della Scrittura ci ricorda le piaghe che si verificarono dopo il rifiuto del superbo faraone egiziano a liberare il popolo di Dio, oppresso in Egitto.

Se continuiamo a leggere Apocalisse, vediamo un’aquila che vola vicino predicendo tre orrori o guai. Cavallette con la coda da scorpione escono da un abisso fumante. Duecento milioni di bestie feroci simili a cavalli con teste di leoni sono scatenate con i loro cavalieri per uccidere un terzo dell’umanità con fuoco, fumo e zolfo. Un angelo con un libretto agrodolce scende sulla terra. Il mare ruggisce ai sette tuoni, che rispondono. Due testimoni, rappresentati da due ulivi e due candelabri, ricevono l’autorità di distruggere quelli che cercano di distruggerli.

Questa successione di eventi può essere sconcertante per noi come la marcia di sette giri delle mura di Gerico il settimo giorno lo fu per gli abitanti di quella città; come loro possiamo avere la sensazione che certamente questi eventi abbiano un grande significato. Ma quale?

Poi, il settimo angelo suona la sua tromba. Simile al grido dei figli d’Israele nella conquista di Gerico anche noi sentiamo delle voci potenti in cielo: «Il regno del mondo è passato al nostro Signore e al suo Cristo ed egli regnerà nei secoli dei secoli» (Apocalisse 11:15).

Come Gerico crollò, i regni di questo mondo stanno crollando. Esplorando i brani di questa settimana, arriveremo a una comprensione più piena del significato profetico delle sette trombe e scopriremo un messaggio di speranza. Emergeranno temi distinti: Dio combatte per il suo popolo e porrà fine allo straziante problema del peccato.

Domenica

LOGOS

Le sette trombe

di Eugene William Prewitt, Tampin, Negeri Sembilan, Malaysia

Genesi 40, 41; Efesini 5:2; Apocalisse 8–11

Nella Bibbia incontriamo più volte sogni che portano un messaggio divino attraverso dei simboli; sicuramente ricorderai i sogni interpretati da Giuseppe ma sognati dal coppiere (il simbolo era l’uva) e dal panettiere (il pane). Ancora, i sogni del faraone, che fece chiamare Giuseppe per interpretarli, con spighe e vacche, a indicare sette anni di abbondanza che sarebbero stati seguiti da un eguale periodo di carestia.

In ogni caso i simboli usati nel sogno indicavano all’interprete il vero argomento.

Daniele e Apocalisse seguono quello schema. Una visione sul santuario (Daniele 8) è presentata servendosi di simboli presi del contesto del santuario stesso (montone, capro, corna, «quotidiano») mentre una visione della storia della chiesa di Dio (Apocalisse 2, 3) presenta le chiese dell’Asia minore. Una profezia che culmina con il sigillo di Dio e il silenzio che segue in cielo (Apocalisse 4–8:1), si serve dell’immagine dei «sigilli» su un libro come metafora di partenza.

Le «sette trombe» di Apocalisse 8–11 sono la più grande delle profezie. Qui la storia della caduta dell’Impero Romano è illustrata dagli squilli di avvertimento dello strumento d’ottone. E perché illustrare la caduta dell’Impero Romano? In Daniele troviamo i quattro imperi che ci sono familiari (Babilonia, Persia, Grecia, Roma), seguiti dal regno di Cristo. Quando Apocalisse è stata scritta, tre di quegli imperi erano passati e uno era già in declino. Ecco che il libro dell’Apocalisse comincia coi giudizi di Dio su quel singolo impero rimanente.

Di conseguenza, i messaggi delle prime quattro trombe (nel capitolo 8) preannunciano la punizione della Roma occidentale da parte delle tribù barbare, come i famigerati Vandali. Le due trombe successive (Apocalisse 9) presentano potenze di cui Dio si servì per eseguire il giudizio sul cristianesimo apostata. È descritta l’ascesa della polvere da sparo, dell’artiglieria e anche dell’influenza religiosa dei combattenti musulmani.

Il nostro tempo è illustrato dalla tromba finale, la settima. Qui si amplia la portata, e vediamo che Dio punirà il mondo per la sua opposizione alla legge di Dio.[1]

Nel nostro breve studio oggi ci focalizzeremo su due punti chiave. Per prima cosa, dall’introduzione (Apocalisse 8:2–5) osserveremo l’opera di Cristo nel santuario celeste. Poi, nella sezione finale della profezia (Apocalisse 11:15–19) daremo un’occhiata a come le nostre scelte oggi influiranno sulla nostra posizione quando le conseguenze arriveranno.

Il ministero di Cristo (Apocalisse 8:2–5)

Quando Gesù inizia la sua opera come nostro mediatore, gli vengono dati «molti profumi». Quegli odori dolci, offerti con «le preghiere di tutti i santi», ci ricordano che non possiamo venire alla presenza di Dio spontaneamente. È la grazia, il profumo della giustizia perfetta di Cristo, che rende le nostre preghiere accettabili per Dio (Efesini 5:2). Se Gesù stesso si occupa delle nostre preghiere personalmente, com’è che preghiamo così poco? Se siamo invitati a venire davanti al trono, perché lo facciamo solo occasionalmente?

Nel brano che stiamo esaminando, ci rendiamo conto che l’opera di Cristo come nostro mediatore a un certo punto arriverà alla fine; l’incensiere che viene gettato sulla terra pieno di carboni caldi, richiama la nostra attenzione alla realtà che un giorno Gesù uscirà dal santuario.

Paragonando Apocalisse 8:2–5 e 11:19 possiamo vedere che la storia dei giudizi di Dio sulla terra avviene allo stesso tempo del ministero di Cristo in cielo. In altre parole, da un lato Cristo aiuta i suoi fedeli e simultaneamente punisce la ribellione ardita degli imperi che li opprimono. Questi sono i due aspetti del suo compito, come mediatore e giudice, evidenziati in Apocalisse 8–11.

La settima tromba (Apocalisse 11:15–19)

Questa sezione inizia con Gesù in cielo che riceve i regni di questo mondo. Quando accetta questo onore, il cielo si rallegra del fatto che è arrivato finalmente il momento in cui sta per tornare sulla terra per riprendersela.[2]

Quando Gesù tornerà, distruggerà quelli che, con l’inquinamento o con la corruzione morale, hanno deturpato il pianeta (cfr. Apocalisse 11:18).

Il brano sulle sette trombe si conclude con immagini del santuario celeste (con i dieci comandamenti nell’arca) e delle punizioni di Dio sulla terra nelle sette ultime piaghe (cfr. 11:19 fino a 16:18–21). Queste sono le sue due opere. Presto entrambe saranno concluse.

Rispondi

Gesù sospinge le nostre preghiere davanti al trono come se fosse lui a fare la richiesta; ma allora, perché preghiamo poco? Mentre i suoi nemici sono giudicati, perché a volte trascuriamo di diventare suoi amici?

E se il libro dell’Apocalisse dedica un intero capitolo all’islam, non dovremmo essere più determinati nel condividere gli insegnamenti dei profeti biblici con i nostri amici musulmani? Forse i tuoi amici sarebbero più interessati di quanto tu possa pensare nel sapere che Dio ha usato le forze dell’islam per punire l’idolatria e i peccati sessuali che caratterizzavano il «sacro romano impero». E se da lì puoi passare a mostrare come le profezie di Daniele e di Apocalisse hanno preannunciato accuratamente due millenni di storia, potresti avere una conversazione che ti rafforza nella fede mentre invita gli altri a condividerla.

Preghiamo troppo poco. Nascondiamo la nostra lampada sotto il moggio troppo naturalmente. La luce e la potenza di Gesù sono a nostra disposizione attraverso il suo ministero e attraverso la sua rivelazione. Questi sono fatti su cui vale la pena riflettere.

[1] Per un commentario versetto per versetto su tutti i sette messaggi simbolici in questa sezione della Bibbia, vedere le seguenti fonti:
Uriah Smith, «The Seven Trumpets», http://www.e-hope4all.info/media-eng/SevenTrumpets-UriahSmith.pdf; Kenneth Mathews, Jr. Revelation Reveals Jesus, Volume 1, p.465-496.

Eugene Prewitt, «Revelation 8 to 11 and the Seven Trumpets», http://www.bibledoc.org/revelation-class/revelation-8-to-11-and-the-seven-trumpets/

«An Exposition of the Seven Trumpets» (1875), https://www.whitehorsemedia.com/docs/an_exposition_of_the_seven_trumpets.pdf

[2] Per i commenti di Ellen White in questa sezione, visitare https://m.egwwritings.org/en/book/509.1

Lunedì

TESTIMONIANZA

Le preghiere dei santi

di Michel Lee, Austin, Texas, USA

Apocalisse 8:1–4

«Considerate questo: nessuna preghiera di fede umile e sincera è trascurata; ogni preghiera è ascoltata.

Il salmista pregò: “Signore, io t’invoco; affrèttati a rispondermi. Porgi orecchio alla mia voce quando grido a te. La mia preghiera sia in tua presenza come l’incenso, l’elevazione delle mie mani come il sacrificio della sera. Signore, poni una guardia davanti alla mia bocca, sorveglia l’uscio delle mie labbra” (Salmi 141:1-3).

Abbiamo ogni prova che la preghiera umile e contrita offerta a Dio è considerata preziosa ai suoi occhi. Nessuna è perduta. La promessa è “chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa. E chi è quel padre fra di voi che, se il figlio gli chiede un pane, gli dia una pietra? O se gli chiede un pesce, gli dia invece un serpente? Oppure se gli chiede un uovo, gli dia uno scorpione? Se voi, dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!” (Luca 11:9-13).

Questo invito è per tutti. Il Salvatore cerca di inculcare la verità con un’immagine. Un padre il cui figlio chiede del pane, gli darà una pietra? Se chiede un pesce, gli darà un serpente? Se chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Questo è presentato come un’impossibilità. Tracciando il contrasto tra un genitore celeste e uno terreno, Cristo aggiunge, “Se voi, dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!” (v.13)».[1]

«Le semplici preghiere ispirate dallo Spirito Santo saliranno attraverso le porte scostate, la porta aperta di cui Cristo ha dichiarato: l’ho aperta e nessuno può chiuderla (cfr. Apocalisse 3:7). Queste preghiere, mescolate con l’incenso della perfezione di Cristo, saliranno come un profumo al Padre, e le risposte verranno».[2]

«Se trovi la voce e il tempo per pregare, Dio troverà il tempo e la voce per rispondere».[3]

Rispondi

  1. Cosa rappresenta l’incenso nella Bibbia, secondo questi brani?
  2. Quali sono le promesse di Dio sulla preghiera?
  3. Quale ruolo abbiamo nel ricevere risposte alle nostre preghiere? (Suggerimento: la risposta è semplice!).

[1] Ellen G. White, Lettera 65, 23 agosto 1898.

[2] Ellen G. White, Testimonies to the Church, Vol. 6, 467.

[3] Ellen G. White, My Life Today, p. 16.

Martedì

EVIDENZA

Le trombe nel sacrificio ebraico quotidiano

di Jonathan Wheeler, Stanford, California, USA

Numeri 10:1–10; Apocalisse 8:2–5

Il preludio alle sette trombe in Apocalisse 8:2–5 evoca immagini specifiche dal Tamid (sacrificio quotidiano ebraico). Tutte le mattine, un sacerdote riempiva un incensiere d’incenso e carboni che venivano dall’altare dei sacrifici. Poi portava quest’incensiere all’altare d’oro dei profumi dentro il santuario. Alla fine del servizio, i sacerdoti che lo accompagnavano suonavano le trombe.

Nell’Antico Testamento, le trombe erano componenti importanti nella vita quotidiana di Israele; accompagnavano le preghiere comunitarie del popolo di Dio e univano Israele contro i loro oppressori. In Numeri 10, sono descritti vari scopi per cui venivano suonate le trombe; a volte per la convocazione di assemblee, mentre in altre occasioni annunciavano il viaggio. Gruppi diversi erano chiamati da squilli diversi. Per esempio, una tromba era per i capi, mentre due chiamavano l’intero campo di Israeliti. Le trombe avevano anche diversi suonatori per momenti diversi. A volte gli strumenti erano suonati dai sacerdoti. Altre volte, le trombe erano usate per la guerra.

In Numeri 10:8–10, Dio dice che quando le trombe vengono suonate, si ricorda del suo popolo. Attraverso l’Antico Testamento, Dio si serve dell’immagine delle trombe mescolate alla preghiera per precorrere alla liberazione del suo popolo dall’oppressione. Due esempi sono la liberazione di Giuda da Israele (2 Cronache 13:13–15) e la vittoria di Israele contro Gerico (Giosuè 6:20).

Dio usa le trombe anche per annunciare un avvertimento. In Apocalisse, c’è un avvertimento o allarme del giudizio che si avvicina, proprio mentre il servizio quotidiano, o del luogo santo, sta per terminare. Dopo le trombe, il servizio annuale, o del luogo santissimo, del giudizio sta per iniziare. Queste trombe non sono suoni di vittoria, ma chiamano le persone a esaminarsi, a ravvedersi e a pregare che Dio le salvi!  Gioele 2:1 dichiara, «Suonate la tromba a Sion! Date l’allarme sul mio monte santo! Tremino tutti gli abitanti del paese, perché il giorno del Signore viene, è vicino».

Come le trombe e le preghiere portavano Dio a ricordare l’oppressione di Israele, questa scena in Apocalisse porta alla vendetta di Dio sui persecutori della chiesa cristiana. L’immagine nei capitoli 8–11 indica eventi storici letterali che iniziano ai tempi di Giovanni e continuano fino al ritorno di Cristo. Possiamo vedere la mano potente di Dio che opera nella storia per mostrare il suo odio verso il male e il suo ricordarsi del suo popolo.

Rispondi

  1. Ti sei mai sentito come se le tue preghiere non superassero il soffitto? Che speranza ti dà questo brano di Apocalisse 8:2–5?
  2. Numeri 10 mostra come le trombe segnavano eventi importanti nel ritmo quotidiano e annuale degli Ebrei. Quali sono alcune «trombe» nel tuo cammino personale con Dio?

Mercoledì

COME FARE

Fidati di Dio attraverso la storia

di Jason Miller, Silver Spring, Maryland, USA

Amos 3:7; Giovanni 16:33; Romani 8:28

Viviamo in un periodo di grande conoscenza. Eppure, c’è ancora molta paura. Anche tra i cristiani, molti non capiscono ciò che Dio sta facendo dietro le quinte. Quando un disastro ci colpisce, le persone vanno a Dio e chiedono, «Perché?».

Le sette trombe descrivono alcuni dei giorni più bui nella storia della terra. Eppure in questi tempi finali, Dio è ancora all’opera. Il Re è sul trono. Presto, la settima tromba suonerà e Dio ci porterà a casa a vivere con lui per sempre. Nel tempo prima di quell’incontro celeste, come possiamo imparare a fidarci di Dio, specialmente di fronte alla scena di terrore delle sette trombe?

Rendi Dio la persona più importante nella tua vita. Per vivere attraverso il tempo delle sette trombe, dobbiamo fare di Dio la nostra priorità, il n° 1. Inizia quando ti svegli la mattina. Ringrazia Dio perche ti tiene al sicuro, chiedi la sua guida e attraversa la tua giornata con la sua Parola nel tuo cuore. Per questo lo studio personale della Bibbia e la preghiera sono importanti.

Segui gli eventi del mondo attraverso gli occhi di Dio. Tutto intorno a noi, i titoli dei giornali, annunciano l’ultima crisi. Che si tratti di un’altra guerra nel Medio Oriente, di una sparatoria in una scuola o di un leader politico nei guai, il nostro mondo è fissato sulle cattive notizie. Ma per capire ciò che Dio sta facendo dobbiamo dare un’occhiata alla storia e al racconto delle sette trombe alla luce del gran conflitto. La prossima volta che leggi un titolo negativo, chiediti, «Dio cosa sta facendo?». La settima tromba sta per suonare ed è nostro compito tenere in mente il quadro generale.

Riconosci che la sofferenza è temporanea. Una delle controversie teologiche più grandi riguarda la teodicea, una parola creata per descrivere il processo di cercare di comprendere sia l’esistenza di un Dio buono sia di un mondo malvagio. Il carattere di Dio è un carattere di solo amore, e l’amore richiede rischi. Dio si è preso il rischio di creare gli esseri umani sapendo che potevamo cadere e perfino che saremmo caduti in tentazione. Ma a causa del suo sacrificio sulla croce, verrà un giorno in cui la sofferenza cesserà (1 Corinzi 15:54, 55). La storia delle sette trombe non è solo la fine, ma la continuazione dell’amore di Dio che lavora attraverso la storia.

Condividi la sua storia con chi ti circonda. Hai degli amici che sono preoccupati nel vedere le cose brutte che accadono attorno? Prendi un momento per condividere ciò che Dio ha fatto nella tua vita personalmente, ciò che sta facendo nella loro e ciò che sta facendo nella storia. Incoraggia i tuoi amici a fidarsi di Dio, che alla fine la settima tromba suonerà e Dio sistemerà tutto.

Rispondi

  1. Quali sono alcuni modi pratici per vedere gli eventi del mondo con gli occhi di Dio?
  2. Come condivideresti con un amico la tua risposta a perché Dio permette la sofferenza?

Giovedì

OPINIONE

Rivelazione di Cristo: la settima tromba

di Juan Antialon, Rahway, New Jersey, USA

Esodo 20:18, 19; 25:10–22; Apocalisse 11:15–19

Mentre il tema delle sette trombe suscita discussioni sull’interpretazione, spesso non vediamo il quadro generale: Cristo! Potrebbe sembrare un cliché, e forse potresti essere tentato di dire «Ovvio, tutto nella Bibbia riguarda Cristo». Tuttavia, Apocalisse 11:15–19 dipinge un’immagine di gratitudine, soddisfazione e rivelazione dell’evento maggiore: il ritorno. La settima tromba è diversa dal resto in quanto si concentra unicamente su rivelare Cristo e il suo scopo per noi, «E io abiterò in mezzo a loro» (Esodo 25:8).

Spesso studiando l’Apocalisse e le profezie in generale, trascuriamo di vedere Cristo nel quadro, quando in realtà niente di tutto ciò ha senso senza di lui. La settima tromba rivela chiaramente il tempio di Dio aperto a noi, esseri umani peccatori, deboli e miseri. L’immagine utilizzata nel versetto 19 ci ricorda di quando Dio pronunciò la legge sul monte Sinai.

Andando avanti a secoli dopo, Cristo ancora una volta sta cercando di abitare con i suoi figli; ma questa volta per l’eternità! Una volta che il tempio era stato aperto, l’apostolo Giovanni scrive, «apparve l’arca del suo patto», cioè fu vista la sua presenza nel luogo santissimo (Apocalisse 11:19). Riesci a immaginarlo? Gli Israeliti dissero a Mosè di trattare con Dio perché avevano paura, anche dopo che Dio aveva chiesto a Mosè di dire a Israele di prepararsi e purificarsi per tre giorni. Dopo la «preparazione» non potevano stare alla presenza del Dio onnipotente. Siamo pronti a vivere la settima tromba: la rivelazione di Cristo stesso all’umanità?

L’arca del patto in Esodo conteneva la legge di Dio, il suo patto, il suo carattere. Similmente, nel Nuovo Testamento Dio vuole che Israele spirituale «[osservi] i comandamenti di Dio e la fede in Gesù» (Apocalisse 14:12). La storia si ripeterà con Dio che dovrà purificare la terra dalla contaminazione del peccato, come Mosè e i Leviti dovevano «purificare» Israele dall’idolatria e dalla fornicazione spirituale commessa con il vitello d’oro. La cosa bella del nostro Creatore è che egli dà speranza a tutti quelli che desiderano purificazione e un rinnovamento del patto con lui. Cristo sta per tornare, la settima tromba è alla porta! Sei pronto per l’incontro?

Rispondi

  1. Perché comprendere che Cristo viene rivelato nelle sette trombe è un aspetto importante per capire il libro dell’Apocalisse?
  2. Come puoi prepararti per l’incontro di Cristo?
  3. Puoi vedere altri paralleli tra l’Israele dell’Antico Testamento e noi nel 2019? Basandoci su questi paralleli, come dovremmo reagire agli eventi attuali e futuri che ci coinvolgeranno?

Venerdì

ESPLORAZIONE

Piaghe egiziane… seconda manche?

di Wadenerson Saint Martin, Loma Linda, California, USA

Apocalisse 8–11

CONCLUSIONE

La storia documenta un Salvatore amorevole che supplica, avverte individui/nazioni di abbandonare le loro vie malvagie. L’Egitto, che una volta era un impero potente e superbo, si inchina al comando di Dio, «…Lascia andare il mio popolo…». La storia si ripete in modo simile in Apocalisse 8–11.

Fuoco e grandine, sangue e fumo, stelle cadenti ed eserciti di distruzione si scagliano su un mondo ribelle. La misericordia sta per spiegare il volo dal trono divino per lasciar posto alla giustizia e all’imminente giudizio (cfr. La Speranza dell’uomo, p. 436). Ti trovi a combattere contro Dio? Arrenditi a Dio e Cristo ti accoglierà presso di lui, affinché dove è lui, sia anche tu (Giovanni 14:3).

PROVA A

  • Ascoltare il canto «Mercy Said No» di CeCe Winans.
  • Riflettere su come rispondi quotidianamente alla grazia e alla misericordia di Dio.
  • Intercedere in preghiera per la tua comunità e nazione; per la salvezza delle persone mentre la voce di misericordia sta ancora pregando.
  • Condividere pensieri/lezioni imparate durante un incontro di preghiera o alla scuola del sabato.
  • Studiare le profezie del messaggio del terzo angelo di Apocalisse 14:9 e, con uno spirito di preghiera, condividilo con qualcuno che non l’ha mai sentito.
  • Memorizzare Apocalisse 10.
  • Cucinare torte o biscotti con la forma del «libretto» di Apocalisse 10:8–11 scrivendoci sopra con la glassa: «Dolce in bocca, amaro nello stomaco». Chiedi ad amici e familiari di condividere esperienze della vita agrodolci e come Dio li ha aiutati ad attraversarle.

CONSULTA

Esodo 5–12; Apocalisse 8–11

Ellen G. White, La Speranza dell’uomo, capitolo 63, «Il tuo re viene», e capitolo 64, «La condanna di un popolo».

LEZIONI PER GIOVANI (18-35 ANNI)

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